TERNI: la distruzione del mosaico dello Zodiaco di Corrado Cagli

   

Gianluca Procaccini

 

Published on Jan 14, 2009

di Gianluca Procaccini http://www.ilpatriota.blogspot.it
Nel 1932 il comune di Terni, dopo aver deciso di trasferire il monumento ai caduti dal centro di piazza Tacito allingresso dei giardini della Passeggiata, indisse un concorso nazionale tra gli ingegneri del Regno per lelaborazione di un progetto finalizzato alla costruzione di una fontana monumentale. La commissione esaminatrice, formata dallarchitetto Marcello Piacentini, dai critici d arte Roberto Papini e Carlo Tridenti e dal Podesta Almo Pianetti, nel 1933 ritenne degno di esecuzione lo studio contraddistinto dal motto Dinamo I, presentato dagli architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo. La descrizione fornita dagli stessi progettisti, a compendio del loro studio spiega che lacqua, scorrendo sul catino decorato a mosaico, rappresenta la sorgente che abbellisce e allieta di sua freschezza la natura; quindi, precipitando nella seconda vasca a quota piu bassa, allude allintervento delluomo sull elemento naturale ai fini energetici. Il prodotto ottenuto e visualizzato dalla stele di acciaio che diventa esaltazione del lavoro metallurgico e testimonianza della natura industriale della citta. I materiali utilizzati per la costruzione del manufatto sono, oltre al granito grigio impiegato per il marciapiede, il porfido rosso per il bordo della fontana, il marmo di Carrara, diversamente lavorato per il rivestimento della vasca centrale, e lacciaio inossidabile dellago. I mosaici policromi che rivestono il catino della prima vasca, realizzati dalla Ditta Salviati di Venezia su cartoni di Corrado Cagli, rappresentano i segni zodiacali. Le figurazioni musive furono valorizzate da una sorgente luminosa posta sotto il bordo esterno della vasca che, illuminando il velo dacqua fluente su di esse, le arricchisce di suggestive vibrazioni. Il 21 aprile del 1936 piazza Tacito, con al centro la sua fontana, nella sua nuova configurazione, che secondo il progetto generale di Ridolfi e Fagiolo, vedeva una nuova pavimentazione in porfido e linsediamento di una quinta arborea, rappresentata da quattro parallelepipedi di lecci, studiata con la duplice funzione di creare una cornice uniforme atta a valorizzare la fontana centrale ed eliminare la discontinuta architettonica degli edifici prospettanti i lati maggiori della piazza, venne consegnata alla citta. La fontana fu gravemente danneggiata dai bombardamenti americani del 14 ottobre 1943. Il ripristino della fontana fu tra i primi interventi di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dalla guerra, la direzione dei lavori per il ripristino della parte musiva fu affidata allo stesso Corrado Cagli che, pur riproponendo i temi iniziali, ridisegno i segni zodiacali prevedendo l impiego del mosaico romano in luogo del veneziano precedentemente adottato. In occasione della XIV Festa delle Acque, il 24 giugno 1961, la fontana venne restituita al patrimonio artistico cittadino. Nel 1994 la fontana in forte stato di degrado, dovuto ad un errato metodo di ripulitura adottato nel corso degli anni, i ripetuti passaggi sulla superficie di soluzioni acide avevano causato la corrosione differenziata del materiale lapideo, in relazione alla natura mineralogica, sciogliendo la parte in carbonato di calcio, determinando la solubilizzazione soltanto delle venature in calcare, marmo rosso Lepanto o della piccola percentuale presente nelle tessere verdi, verde Alpi, che risultavano meno consumate e quindi con spessore superiore alle altre, fu restaurata dal sindaco Ciaurro. Nella relazione tecnica dei restauratori si sconsigliava ulteriori puliture con sostanze acide o abrasive causa la perdita delle tessere calcaree ormai presenti come sottili cartelline di marmo dello spessore medio inferiore al millimetro e si invocava una corretta e metodica manutenzione annuale, consigliando luso di acqua e spazzole morbide e lapplicazione di bioacida per prevenire leventuale crescita di microrganismi, inoltre i tecnici per garantire maggiormente lincolumita del mosaico indicavano di evitare lo scorrimento dellacqua sulla superficie. Dei mosaici di Cagli rimane ben poco, i consigli dei restauratori del 94 non sembra siano stati ascoltati, delle figure zodiacali rimangono solo ombre sbiadite, nelle figure del cancro, dei pesci, del capricorno, dellacquario e del toro si sono aperti veri e propri crateri, profondi alcuni centimetrI. E curioso che nella civilta dell immagine, dove il look e eletto sovrano, dilaghi questa rivolta del brutto che fa scempio del patrimonio artistico cittadino, lestetica lapplichiamo, quando lapplichiamo, fino alla punta delle nostre scarpe, disinteressandoci di tutto il resto. Dell opulenza di un tempo si vedevano i segni nella sontuosita di torri, cattedrali e opere darte, ora dellopulenza urbana ci accorgiamo grazie ai cassonetti sempre trabocchevoli di rifiuti, ovviamente da termovalorizzare.